Secondo l’ultimo rapporto “We are Social 2022” di Hootsuite, pubblicato a gennaio 2023, il 70% degli italiani fa uso di almeno una piattaforma di social media e l’83% di loro comunica attraverso WhatsApp. Questi numeri, benché più elevati nelle fasce di età più giovani, dimostrano che anche i medici, pur trovandosi in una professione tradizionalmente distante dai canali digitali, sono immersi in questo universo digitale.
Molti di loro hanno profili su Facebook, seguono discussioni su Twitter (ora conosciuto come X), condividono momenti su Instagram e, in attesa dell’autobus o in pause, sfogliano i brevi video di TikTok, proprio come qualsiasi altro individuo. Hanno gruppi su WhatsApp per la famiglia, per la classe dei figli o per la palestra. Ma questi stessi medici ricevono spesso domande dai propri pazienti o richieste di esami e ricette sulla stessa piattaforma. Anche l’email, nonostante la sua apparente “vecchiaia” nell’era dei social media, nasconde alcune insidie.
La professione medica, però, è un mondo a parte. Come avviene per avvocati o insegnanti, i medici devono prestare particolare attenzione quando comunicano con i propri pazienti tramite email o WhatsApp e, ancor di più, quando interagiscono con persone sconosciute sui social media.
Diverse associazioni mediche internazionali, tra cui la British Medical Association (BMA), la American Medical Association (AMA), l’American College of Physicians (ACP), la Canadian Medical Association (CMA) e l’Australian Medical Association (AMA), hanno elaborato linee guida per un uso appropriato ed etico dei social media da parte dei medici. Anche in Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) ha delineato direttive simili per gli infermieri.
A partire da queste esperienze, il gruppo di lavoro ICT della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha sviluppato le sue indicazioni in materia. Prima di addentrarci nei dettagli, è importante notare che, sebbene la maggioranza dei medici che usano i social media sia sotto i 70 anni e quindi più propensa all’utilizzo di queste piattaforme, solo una delle 25 persone coinvolte nel gruppo di lavoro è una donna. Questo aspetto è significativo poiché l’uso dei social media può variare notevolmente in base al genere. Ciò lascia trasparire una mancata opportunità di coinvolgere giovani dottoresse che portano avanti progetti di promozione della salute su diverse piattaforme.
Medici sui Social Media: Le Raccomandazioni del Gruppo di Lavoro ICT della FNOMCeO
In questo scenario, sempre più connesso, anche i medici stanno abbracciando i social media e le moderne forme di comunicazione digitale. Ma come possono farlo in modo etico ed efficace, senza compromettere la loro professione? Ecco alcune raccomandazioni cruciali tratte dal documento redatto dal Gruppo di Lavoro ICT della FNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) sull’uso dei social media e della comunicazione digitale nella pratica medica.
1. Doppio Profilo, Ma Chiara Separazione: La prima raccomandazione suggerisce ai medici di considerare l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Questo aiuta a mantenere una chiara separazione tra la vita privata e la professione online. È essenziale stabilire chiaramente chi può accedere a ciascun profilo.
2. Cautela nell’Accettare Richieste di Amicizia: È importante essere cauti nell’accettare richieste di amicizia dai pazienti sui social media. Questo perché la relazione medico-paziente è delicata, e le discussioni personali sui social possono avere conseguenze impreviste.
3. Validità Scientifica dei Contenuti: Prima di condividere informazioni sui social media, i medici devono assicurarsi della validità scientifica dei contenuti. Questo contribuisce a combattere la disinformazione e ad aumentare l’empowerment del pubblico.
4. Scrivere di Salute e Prevenzione: Gli articoli e i post dei medici dovrebbero concentrarsi sulla salute e sulla prevenzione, contribuendo a educare il pubblico su questioni cruciali. Inoltre, è importante lottare contro le fake news.
5. Evitare Consigli Clinici: È fondamentale evitare di dare consigli clinici individuali o prescrivere cure sui social media. Questo potrebbe mettere a rischio la salute dei pazienti.
6. Rispettare la Privacy: Nella discussione di casi clinici o in qualsiasi altra comunicazione online, è essenziale rispettare sempre la privacy e l’anonimato dei pazienti. I dati sensibili non devono essere divulgati.
7. Dichiarare Conflitti di Interessi: Infine, se esiste un conflitto di interessi, deve essere esplicitato. La trasparenza è fondamentale per mantenere l’integrità professionale.
Queste raccomandazioni, sebbene non siano ancora ufficiali, potrebbero costituire la base per futuri aggiornamenti del Codice Deontologico che riguardano l’uso dei social media e delle moderne forme di comunicazione digitale nella pratica medica. Con l’aumento dell’uso dei social media da parte dei medici, è essenziale stabilire linee guida chiare per garantire che la professione medica rimanga etica e rispettosa della privacy dei pazienti.